Il modo in cui è arrivato il No alle Olimpiadi di Roma da parte del M5S è offensivo per i romani

Non entro nel merito della decisione sulle Olimpiadi. Mi ero ampiamente schierato tempo fa. Quando il sindaco tra l’altro era Ignazio Marino.

Ma voglio parlare del come è arrivato il No alle Olimpiadi. Ritengo il modo in cui è stato comunicato il prossimo ritiro della candidatura offensivo per i romani e soprattutto per i tanti elettori di Virginia Raggi.

Ritengo offensivo prima di tutto che il “No” non sia stato comunicato a Roma, davanti ai cittadini capitolini. E ancora più grave che sia stato comunicato da deputati nazionali, e non da eletti dai cittadini romani.

Provate ad immaginare questa scena.

Pensate se il leader del PD, Matteo Renzi, si fosse presentato su un palco fuori città con i suoi massimi dirigenti (Lotti, Boschi, Serracchiani, Guerini e Orfini) per dire No alle Olimpiadi a Roma, con Marino  lasciato da solo in Campidoglio. Sarebbe successo il finimondo. Qui la sindaca di Roma non ha alzato un dito per dire una parola.

Inoltre il No alle olimpiadi è stato ribadito sul sito del capo del Movimento 5 stelle da Elio Lannutti (avessi detto …). Immaginate se avessimo trovato il parere contrario alle Olimpiadi di Roma nella e-news di Renzi.

In tutto questo la sindaca di Roma Virginia Raggi non ha detto una parola. Dopo che in campagna elettorale aveva promesso un referendum su questo argomento. Alla domanda specifica di Gianluca Semprini – nell’ultimo confronto con Roberto Giachetti – aveva detto che avrebbe indetto un referendum tra i cittadini romani. Cosa che in realtà non poteva fare, ma poteva – per esempio – agevolare quello dei radicali oppure fare una consultazione popolare, instaurare un momento di ascolto dei cittadini. E invece, i cittadini non sono neanche stati interpellati.

Cara Sindaca, ma un sussulto di orgoglio no? Convocare una conferenza stampa per dire Lei come la pensa, no? Non crede che i cittadini Romani abbiano il diritto di avere da lei una parola su una promessa non mantenuta?

Ah, dimenticavo: non ha ancora mai fatto una conferenza stampa.

Pubblicato da Marco Esposito

Romano verace nonostante le mai dimenticate origini partenopee, sono nato nella capitale il 3 maggio del 1975. Oggi sono giornalista professionista. Sono appassionato di calcio – di cui mi sono occupato in passato – ora scrivo di politica, social network e televisione. Curo un blog sulla "social tv". Per sei anni ho lavorato in una tv satellitare nessuno.tv poi diventata REDTV). Ho collaborato in passato e saltuariamente anche ora con La7, occupandomi della parte web di alcune trasmissioni di informazione e non. Amo molte cose della vita, ad iniziare dal cibo e dalla pasta. Ma c’è una sola cosa di cui non posso fare a meno: il caffè.