Virginia Raggi

Virginia Raggi sindaco di Roma da neanche tre mesi. Io stesso, durante la campagna elettorale, mi sono esposto con un articolo nel quale la definivo inadatta al difficile compito di amministrare Roma. Molti dubbi durante la campagna elettorale erano emersi – a mio avviso – sulla sua capacità di essere leader di una giunta comunale, e mi avevano molto infastidito alcuni suoi atteggiamenti dilatori su alcuni importanti argomenti: stadio della Roma, Olimpiadi 2024, e molti altri.

Ma oggi, mentre si sta consumando il giorno più difficile da quando Virginia Raggi ha messo piede in Campidoglio, sono io il primo ad essere stupito. Stupito dalla velocità con la quale la Raggi si è messa in difficoltà da sola. Perché non è certo stata l’opposizione del PD, o i cosiddetti poteri forti, o ancor peggio i “giornali dei costruttori” a mettere in difficoltà la Raggi. La sindaca si è messa in difficoltà da sola, mentendo – stupidamente – su una cosa che sarebbe comunque emersa, come l’indagine aperta sulla sua assessora Paola Muraro. La rottura così evidente con la Raineri e conseguentemente anche quella con Minenna, sono stati il tentativo di strappare definitivamente da qualsiasi controllo del Direttorio.

Non so dire se sia in corso un apprendistato sulla pelle di Roma Capitale, o se la rottura tra Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle sia ormai anche antropologico, o se ancora la Sindaca abbia voluto giocare una macchiavellica partita del potere capitale, che è molto più grande di lei.

So che in meno di 90 giorni Virginia Raggi ha quasi affossato il Movimento stesso, bandendo ogni logica di trasparenza di cui il Movimento 5 Stelle era alfiere. Si pensava una stratega, forse è solo una trentenne che sopravvaluta la sua piccola furbizia

Pubblicato da Marco Esposito

Romano verace nonostante le mai dimenticate origini partenopee, sono nato nella capitale il 3 maggio del 1975. Oggi sono giornalista professionista. Sono appassionato di calcio – di cui mi sono occupato in passato – ora scrivo di politica, social network e televisione. Curo un blog sulla "social tv". Per sei anni ho lavorato in una tv satellitare nessuno.tv poi diventata REDTV). Ho collaborato in passato e saltuariamente anche ora con La7, occupandomi della parte web di alcune trasmissioni di informazione e non. Amo molte cose della vita, ad iniziare dal cibo e dalla pasta. Ma c’è una sola cosa di cui non posso fare a meno: il caffè.